Suor Maria Grazia Cazzato ha realizzato con le studentesse della classe prima il progetto: La Ricchezza del nostro territorio. In religione hanno descritto alcune delle bellissime chiese che si trovano a Bolzano.

La chiesa del Sacro Cuore

LA STORIA
La chiesa è stata costruita in stile neoromanico fra il 1897 ed il 1899.
La chiesa come pure il convento “Michaelsburg” (oggi sede della Caritas) furono costruiti da Johann Bittner.
La costruzione della chiesa ebbe inizio il 25 giugno del 1897, festa del Sacro Cuore, con la posa della prima pietra.
I Padri del Santo Sacramento, che nel 1897 vennero a Bolzano per fondarvi un convento e costruire una chiesa, crearono il primo centro di adorazione eucaristico in un paese di lingua tedesca. La loro congregazione era stata fondata da San Pietro Giuliano Eymard (1811-1868).
Per la costruzione della chiesa la famiglia von Zallinger – Stillendorf mise a disposizione un terreno di proprietà.
Il 9 giugno, festa del Sacro Cuore, del 1899 la chiesa fu consacrata dal vescovo di Trento in presenza dell’erede al trono Francesco Ferdinando.
Francesco Giuseppe I. Imperatore dell’impero austro ungarico divenne il, protettore della chiesa nel 1898.
La chiesa del Sacro Cuore non subì danni durante la II Guerra Mondiale e fu l’unica chiesa accessibile della città fra il 1944 ed il 1945.1 copy

DESCRIZIONE DELLA CHIESA

Il materiale per la costruzione è il porfido proveniente dalle cave di Bronzolo, Campodazzo e Sinigo, tutte in vicinanza della ferrovia per facilitarne il trasporto.
Sopra il portale (timpano) troviamo un rilievo di pietra arenaria che rappresenta Rodolfo d’Asburgo che cede il cavallo al sacerdote per poter arrivare dal malato col Santissimo sul fiume in piena.
I due campanili, sud e nord, raggiungono un’altezza di 40 metri e sono dotati di sette campane.
L’orologio della torre, opera di Jakob Unterkircher, fu aggiunto nel 1900, un anno dopo l’inaugurazione, la Luna con le fasi lunari ancora più tardi (una sfera che gira con l’orologio con una rotazione al mese, indicando le fasi lunari).

INTERNO DELLA CHIESA

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È una basilica a tre navate con una lunghezza di 50 m e una larghezza e altezza di 20 m. La navata centrale è molto alta per avere più fonti di luce dalla parte sud.
Sono presenti pitture decorative che troviamo soprattutto sotto il mosaico nel coro dei religiosi e pitture figurative, che sono tutte indirizzate all’Eucarestia.
Troviamo dipinti figurativi sotto la cantoria, nel soffitto, sui lati nel coro dei religiosi, nell’arco verso l’altare della Madonna e dietro l’altare della Madonna.
Sono anche presenti molteplici mosaici; quello più importante si trova sopra il ciborio (baldacchino sopra l’altare maggiore) e raffigura l’adorazione dell’Agnello con la Trinità con i quattro simboli degli Evangelisti.
All’interno della chiesa ci sono sei altari, uno dei quali è l’altare maggiore con sculture in legno e con simboli eucaristici, gli altri cinque sono altari laterali che a loro volta raffigurano il Sacro Cuore di Gesù, San Giuseppe, San Pio X, San Pier Giuliano Eymard e la Madonna del Santissimo Sacramento.
Il pavimento è in marmo.

VICISSITUDINI DELLA CHIESA

Sotto l’Austria il tempio servì come Chiesa di guarigione per i soldati; dopo il secondo conflitto mondiale servì all’esercito italiano. In seguito ai bombardamenti su Bolzano servì anche da Chiesa Parrocchiale essendo il duomo gravemente danneggiato.

RESTAURI DELLA CHIESA

Nel 1954 furono eseguiti diversi lavori di manutenzione, nel 1980 vennero rinnovate tutte le pitture, vennero cambiati i telai delle finestre e tolti i danni dai muri.
Otto anni dopo la chiesa venne pulita una seconda volta dalla polvere e dallo sporco.

MISSIONE DEI SACRAMENTINO OGGI

C’è un duplice fine: adorare e far adorare Gesù nel Santissimo Sacramento, cura della liturgia, esercizi spirituali, catechesi e portare i fedeli ad avere una vita più profonda.

LA VIA CRUCIS EUCARISTICA
Accanto alla raffigurazione della via dolorosa di Gesù c’è quella eucaristica con citazioni della Bibbia che interpretano i quadri.

Il duomo di Bolzano

Il duomo di Bolzano, dedicato a santa Maria Assunta, è la chiesa più importante della città di Bolzano e concattedrale della diocesi di Bolzano-Bressanone.

L’interno dell’edificio

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La storia dell’edificio

Nell’autunno dell’anno 1948, con il restauro del duomo di Bolzano gravemente danneggiato dai bombardamenti alleati del 1944, si rinvennero sotto la sua pavimentazione le fondamenta d’altre tre chiese, che datavano dal IV secolo d.C. al XII secolo e si rinvenne una lapide con iscrizione d’età romana.

La basilica paleocristiana: IV secolo d.C.

4Le fondamenta della chiesa più antica risalgono al IV secolo d.C. e probabilmente era consacrata a San Vigilio, poiché molte chiese paleocristiane dei dintorni erano consacrate a lui. L’edificio aveva una pianta rettangolare, era lungo 38 metri e largo 14 ed era diviso in tre ambienti grazie a muri divisori. I muri laterali della chiesa erano provvisti di 8 contrafforti.

 La chiesa altomedievale: VIII secolo d.C.

Scavando sotto la costruzione si scoprì un muro leggermente più lungo che risaliva all’età carolingia. Di quest’epoca non si rinvenne solo il muro, ma anche cinque frammenti di affreschi, raffiguranti visi volti alla preghiera.

La prima chiesa medievale: XI-XII secolo d.C.

Si rinvennero le fondamenta di una chiesa medievale, con una pianta assai particolare: aveva infatti solo una fila di colonne e due navate asimmetriche. Questa costruzione aveva una torre dai muri di grande spessore, forse per proteggerla dalle frequenti e violente inondazioni dell’Isarco.

La chiesa tardogotica: XV-XVI secolo d.C.

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La chiesa medievale sorgeva sui resti della basilica paleocristiana del VI secolo: la struttura gotica fu completata nel 1519 con l’innalzamento del campanile in stile tardo-gotico di 65 metri, sul progetto dell’architetto Burkhard Engelberg di Augusta. L’edificio è una chiesa a sala divisa in tre navate da pilastri quadrati, con coro circondato da deambulatorio e cappella absidale.

Campane

Dal 2010 il duomo dispone di un particolare carillon di campane opera dell’artista Ivo Radakovich di Egna realizzata dalla nota fonderia Grassmayr di Innsbruck. Dispone di 25 campane che eseguono diverse melodie ogni sabato e domenica alle ore 11.00.

Vigilio di Trento (Roma 355– Val Rendena, 405) fu missionario nella valle dell’Adige e nella zona di Trento e fu il terzo vescovo di Trento; è venerato come martire della fede e santo dalla Chiesa cattolica.

La chiesa dei Domenicani

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  • Dove è situata?

La chiesa è situata nell’attuale piazza Domenicani, mentre ai tempi della sua costruzione la zona del convento dei Domenicani era al di fuori della città. L’area dell’attuale chiesa, inoltre, è molto più ristretta rispetto a quella originale.

  • La storia

I lavori di costruzione iniziarono nei primi anni del Trecento, mentre nel corso del XIV secolo venne dotata di cappelle e venne avviata la costruzione del complesso conventuale attorno a un chiostro. Tra il 1458 e il 1468 la chiesa venne suddivisa in tre navate e anche la costruzione di volte gotiche a questo periodo. In epoca barocca venne inoltre aggiunta la cappella dei Mercanti e decorato il coro gotico con affreschi e stucchi.

La chiesa e il convento dei Domenicani conservano i migliori esempi di pittura giottesca in tutta la città.

  • Gli interni

La chiesa è una dei più pregiati gioielli artistici di Bolzano e fu in questa chiesa che gli artisti svilupparono il cosiddetto stile della “Scuola di Bolzano”. L’interno della chiesa è diviso in tre navate da pilastri ottagonali reggenti volte reticolate.7

Originariamente c’erano quattro cappelle, danneggiate gravemente durante la seconda guerra mondiale. Fra il 1971 e il 1972 venne ricostruita tuttavia la cappella che attorno al 1600 fu costruita dai commercianti bolzanini. In passato erano visibili più affreschi rispetto ad oggi. Haus Stotzinger da Ulma dipinse l’importante affresco Madonna tra santi (1404) che univa elementi tedeschi ad altri italiani; inoltre sono conservati una Madonna in Trono (1379) e Quattro santi (1400).

  • Il coro

Passando attraverso l’arco centrale del pontile si arriva al luminoso coro presbiterale, che ha una pianta rettangolare allungata.

L’ambiente si trova, dopo diverse ricostruzioni e restauri, nella foggia costruita attorno al 1740 attraverso un forte intervento di barocchizzazione: ricche decorazioni e cornici ricoprono l’intera superficie di muri e delle volte.

Nella volta, sono presenti dei medaglioni affrescati con i Misteri del Rosario, forse opera di Giacomo Antonio Delai.

Dalla parete di destra, invece si accede alla cappella di S. Giovanni.

  • Capella di S. Giovanni

8Dal coro della chiesa si arriva nella cappella di San Giovanni, un’aula alta e stretta che custodisce i più importanti affreschi della città, eseguiti da pittori italiani di scuola giottesca.

Nella chiesa si può ritrovare un’opera del Guercino (La visione di Soriano). La presenza di questo artista emiliano in un contesto del tutto estraneo colpisce, ma è ovviamente spiegabile con la grande fama di cui godeva l’artista (peraltro di questo dipinto esistono 3 schizzi preparatori, di cui 2 sono conservati a Dublino ed uno a Stoccarda). Decisamente degna di nota la Cappella di San Giovanni che conserva pitture giottesche.

  • Il pontile a 5 arcate

Il pontile è una muraria trecentesca ad un piano, con un palco superiore.

Il pontile è formato da 5 arcate, e questo fungeva da separazione tra l’aula liturgica dei fedeli e il coro.

Sul fondo della seconda cappella, è presente un affresco con una Santa e una figura frammentata di un Santo.

  • Il chiostro e sala capitolare:

Nella sala capitolare un plastico fornisce indicazioni dettagliate sulla storia del convento.

In questa sala, che era il centro di raccolta dei monaci per le riunioni più importanti, emerge il passaggio dal romanico al gotico.

Ai primordi del romanico la copertura dei chiostri era lignea e piana, sostenuta da travature e gli affreschi arrivarono al limite alla copertura. Successivamente furono introdotte le coperture gotiche a volta che andarono a coprire parzialmente gli affreschi esistenti, ai quali spesso vennero sovrapposte nuove pitture, adattate alla curvatura delle volte.

Una curiosità: la definizione di sala capitolare deve la sua origine al fatto che qui si tennero abitualmente le riunioni più importanti precedute sempre dalla lettura di un capitolo delle Sacre Scritture.

Il chiostro dell’antico convento dei Domenicani venne menzionato per la prima volta nel 1308. L’arco costale venne costruito nel 1495 dal maestro Hans Hueber. Con Friedrich Pacher il chiostro assunse una configurazione uniforme. Le pitture murali che vanno dal XIV al XVI secolo, raccontano le tappe della Vita di Cristo. Dal chiostro è possibile entrare nella Cappella di Santa Caterina, dove sono conservati affreschi giotteschi del Quattrocento.

VECCHIA E NUOVA PARROCCHIALE GRIES

La vecchia parrocchiale di Gries di cui si hanno traccia a partire dal IX secolo, viene costruita inizialmente come chiesa in stile romanico poi viene convertita allo stile gotico. Una parte della chiesa è più massiccia e tozza, rispetto all’altra, più slanciata ed elegante, probabilmente è stata costruita successivamente. All’entrata principale della chiesa è presente un porticato che viene chiamato protiro. Il campanile è stato fatto dallo stesso costruttore che ha realizzato il campanile del duomo, Hans von Schussenried, alla fine del 1500, nelle trifore sono presenti dei ricami di pizzo simili a quelli del duomo. La parte più sporgente della chiese è la cappella di Sant Erardo, che è ultima parte che viene aggiunta alla chiesa. Gries, essendo un quartiere indipendente e assestante, la vecchia parrocchiale vi ha anche è un cimitero attorno. Lo stile Barocco in questo caso riusciamo a capirlo molto facilmente perché abbiamo l’uso di un sacco di elementi decorativi, con la predominanza dell’oro. L’oro lo troviamo nei bordi, nell’affresco sul soffitto e sulla parte alta dell’altare. La scala dell’altare e l’affresco sul soffitto sono realizzati, come moltissime altre sculture presenti in questa Chiesa. Abbiamo un uso del colore tipicamente italiano, quindi questa ricerca dei contrasti di colore, quindi il bianco al di sotto, sullo sfondo contrastato dal blu, quasi elettrico, dal rosso e altri toni di colore; però anche una grande ricerca del particolare sono tipiche di una zona più nordica. La decorazione sul soffitto è indovinatissima commissione di uno stile narrativo, si vede, ad esempio, in questo caso, abbiamo una parte del dipinto che esce addirittura dal dipinto stesso e poi abbiamo nel mezzo un cerchio che ci sta a raccontare che li c’è una parte di tetto che si sovralza , una specie di tabernacolo che si alza, da cui entra la luce. Tutti questi accorgimenti, hanno l’effetto, vogliono raccontarci una storia ancora più spettacolare. Il dipinto rappresenta la gloria di Gesù Cristo, con la croce che viene portata da degli angeli, però Cristo non è sulla croce ma è seduto su una nuvola in alto, quindi è contornato ed è abbigliato da un capo rosso. Il rosso non è solo il colore della passione ma è anche il colore della maestà, quindi in questo caso non è il Cristo che patisce ma un Cristo vittorioso, vincente.

10Bisogna fare attenzione a dei piccoli dettagli che ci portano a cogliere a capire una storia. Le figure in grigio, le cosiddette grisarie, sono delle figure che vengono dipinte in grigio perchè con questo grigio si da maggiore risalto al colore che troviamo nell’affresco. Sono quattro e rappresentano i 4 continenti, perchè il quinto non era stato ancora scoperto. Il dettaglio della prospettiva è molto importante e spettacolare che rende il dipinto molto realistico.

Tutta la Chiesa è decorata con stucco lustro, che all’apparenza sembra marmo. Lo stucco lustro è dello stucco colorato, che poi viene lisciato in modo da dare una parvenza di lucidità. Questa cancello proviene da un convento, che non c’è più, un convento femminile.

Quello é un altare a portale, questi altari a portelle hanno anche delle porte sui lati che quando non si fa messa o in periodi particolari dell’anno, come per esempio al periodo di pasqua, vengono chiusi. E vengono invece aperti quando si fanno le messe. Questo altare è un altare che é un altare che viene fatto, realizzato da Michael Bacher. Siamo sul finire degli anni 70 del 1400 e abbiamo un personaggio di un grandissimo spicco Michael Bacher é un genio del suo genere e realizza degli altari spettacolari come questo per esempio. Che cosa vediamo in questa rappresentazione? Vediamo un’ alea che praticamente viene benedetta dal padre, dal figlio e la tromba su in alto rappresento lo spirito santo. Ai lati abbiamo San Giorgio. Normalmente i Santi vengono rappresentati con degli elementi che sono un riconoscimento. In questo caso abbiamo San Giorgio che uccide un drago. In questa rappresentazione noi vediamo un drago e un Santo con una spada un mano e sappiamo che é sempre San Giorgio. Spesso volentieri viene anche rappresentato a cavallo. Cos’è interessante di questo gruppo è il fatto che ci sono degli angeli musicanti. Ci sono 4 angeli che suonano è una figura abbastanza particolare e racconta molto bene quello che è il sentimento della festa.

Gries diventa parte di Bolzano a partire dal 1925, questo naturalmente significa che tutto quello che ha a che fare con la chiesa, quindi la parrocchiale il fatto di avere un cimitero è tutt’ora esistente si trova dove ci troviamo adesso, la nuova parrocchiale “nuova” si fa per dire perché è del 1769 è una chiesa che viene costruita da un architetto italiano, il roveretano Antonio Giuseppe Sartori il quale viene chiamato perché si sa che in Italia il barocco è uno stile molto usato infatti il Barocco prevede moltissime decorazioni, quasi un sovraccarico e molto uso del color oro e naturalmente quando si trovano queste caratteristiche si tratta sicuramente del barocco appunto.

La facciata della chiesa però non è barocca perché come vediamo è molto liscia e semplice infatti si tratta di una facciata neoclassica perché la maggior parte delle opere che vengono realizzate in Alto Adige sono realizzate con un certo ritardo rispetto alle mode che ci sono, significa che se altrove gia comincia a passare la moda qui invece abbiamo ancora il perdurare di questo stile adesso andiamo all’interno e vedremo solo alcuni dettagli perché non è necessario vedere tutto. Questa Madonna con il bambino é antica ma che è stata restaurata probabilmente agli inizi del ‘900 in maniera abbastanza ingenua anche perché i restauri fatti nel passato servivano a riportare il pezzo con qualsiasi mezzo possibile senza cercare di fare quello che noi oggi chiamiamo restauro conservativo, ovvero dare di nuovo dignità ad un’opera senza necessariamente attaccare i pezzi che mancano in questo caso invece lo hanno fatto, hanno attaccato un braccio al bambino e la mano di Maria, che originalmente doveva portare un globo per indicare che tiene in mano il mondo e si possono vedere le differenze. Questa è la rappresentazione di un Cristo in croce, uno dei più antichi sul territorio altoatesino probabilmente è stato realizzato nel 1200, è molto particolare perché prima di tutto è una rappresentazione quasi sicuramente proviene dall’aria francese quindi non è del territorio ma viene da altrove, non era qui in origine ma era in case private che l’hanno poi donato a questa chiesa.

11Questo Cristo ha di particolare sostanzialmente 2 cose rispetto a quello che siamo abituati a vedere: il viso che è sereno e non sofferente come quelli del periodo dell’umanesimo e i piedi che sono inchiodati separatamente appoggiati su una specie di piedistallo che dal punto anatomico è molto più verosimile anche questo ci indica che siamo nel periodo precedente all’umanesimo.

La chiesa dei Francescani

Situata a ridosso del centro storico cittadino, in via dei Francescani, è un notevole esempio di architettura gotica che ha subito varie modifiche agli interni.1

Descrizione:

Esternamente, la chiesa si presenta con la facciata in stile neogotico assunto nella seconda metà dell’Ottocento, comunque molto semplice e con chiari rimandi all’architettura tradizionale locale. Gli spioventi molto inclinati del tetto conferiscono alla facciata un notevole accenno verticale.

I fianchi della chiesa mantengono i l’aspetto originale, con le sporgenze delle cappelle aggiunte nel tempo. In particolare nella zona del presbiterio e dell’abside poligonale, si possono osservare gli alti finestroni gotici che illuminano l’interno e il campanile di 44 metri d’altezza.

All’interno, la chiesa è impostata su una pianta a tre navate senza transetto, con un profondo presbiterio concluso da un’abside poligonale.

I pilastri divisori fra le tre navate sono invece di pianta ottagonale, molto semplici. La maggior parte di queste strutture, comunque, risale alle riparazioni del secondo dopoguerra e non sono molte le parti originali. Le pareti, oltretutto, sono tutte bianche.2

Nel presbiterio sono posti gli stalli lignei del coro, mentre nell’abside spiccano le tre alte monofore decorate da vetrate, il tutto coperto nuovamente da fitte volte a crociera.

L’altare della natività:

Fra le varie opere minori conservate nella chiesa spicca notevolmente l’altare maggiore, opera di inizio Cinquecento di Hans Klocker e dedicato alla Natività di Gesù. Si tratta di un complesso ligneo di stile ricorrente per l’epoca di costruzione: un largo basamento sostiene un più stretto piedistallo, sul quale si imposta il corpo centrale dell’altare costituito da un vano coperto dotato di ante, in modo da poter essere chiuso. Nel vano, mediante statue sempre lignee, è riprodotta la scena della Natività, mentre sia sulle ante, fronte e retro, sia sul piedistallo inferiore sono posti riquadri raffiguranti scene affini sul tema della Sacra Famiglia.

Il chiostro:

Il chiostro del convento, risalente al Trecento, è in stile gotico con archi gotici trilobati, il tutto decorato da un prezioso ciclo di affreschi della prima metà del Trecento di scuola giottesca

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Il Chiostro

 

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Le volte del chiostro

 

Storia :

Le prime notizie sull’esistenza della chiesa risalgono al 1221 circa, ma i frati francescani si erano insediati a Bolzano almeno dall’inizio del XII secolo. La preesistente cappella di San Ingenuino, successivamente dedicata a sant’Erardo, appartenente al capitolo del duomo di Bressanone, viene inglobata nel 1237 nel nuovo complesso in costruzione. La chiesa, comunque, viene edificata su un terreno di proprietà del vescovo di Bressanone. La chiesa viene danneggiata in un incendio nel 1291 e una effettiva ricostruzione si ha solamente nel1348. Anche il coro viene ricostruito in quell’occasione. All’inizio del Trecento, inoltre, viene eretta la cappella della Vergine e poco dopo quella di San Giovanni, poi intitolata a sant’Anna. Nel 1376 viene completato il campanile.

L’interno della chiesa viene modificato durante il 400 : le tre navate vengono coperte da volte reticolate verso il 1450. e le pareti vengono affrescate. Anche le volte del chiostro vengono rifatte in questo periodo. Nel 1500 viene installato l’altare della Natività di Hans Klocker. Verso i primi anni del Seicento i francescani, chiamano a Bolzano da Roma il pittore tedesco Ludwig Pfendter che giunge con un grande numero di aiutanti per fare l’incarico. Fortemente contestato dai pittori locali, che temevano la concorrenza, viene costretto entro poco tempo ad abbandonare Bolzano, lasciando incompleta la decorazione delle volte dei lati sud e nord del chiostro. I nuovi affreschi, comunque, non avranno molta fortuna e verranno in parte ricoperti da affreschi settecenteschi.

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Entrata della Cappella di Sant’Erardo

Nel 1616 viene costruito l’organo con le ante dipinte da Georg Vischer, raffigurante le Storie di Gesù Bambino. Verso il 1680 vengono aggiunte le cappelle laterali sul lato sud.

Nella seconda metà dell’Ottocento la facciata viene rifatta in stile neogotico. La chiesa subisce ingenti danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. La chiesa viene in seguito riparata, ma molti degli affreschi vanno perduti. Per contro, emergono cinque sepolcri di nobili di Greifenstein e di Rafenstein risalenti al Trecento. L’ultimo importante restauro risale al 1992.

 

 

(c) Anna Costa, Athina Kostner, Ilaria D’Amicis, Ludovica Galli

 

La Ricchezza del nostro territorio: classe 1a, Religione